Mi sono innamorata subito di questo dolce morbido e leggero, con il delicato profumo di arancia. Senza latticini e con olio di oliva, è adattissimo alla colazione o alla merenda. La ricetta è della bravissima Lyuba Radeva, che ringrazio. Io ho fatto solo qualche piccolissima modifica.
INGREDIENTI
3 uova medie a temperatura ambiente
180 g di zucchero semolato
90 g di succo di arancia
55 g di olio extravergine di oliva dal sapore delicato
165 g di farina per dolci
30 g di amido di mais (maizena)
7 g di lievito per dolci
1 cucchiaino di estratto di vaniglia o i semi di 1/2 bacca di vaniglia
PER LA VARIEGATURA AL CACAO
10 g di cacao amaro
10 g di zucchero a velo
10 g di acqua
ESECUZIONE
Montare a neve gli albumi con la metà dello zucchero e tenere da parte.
Mescolare insieme i tuorli con il succo di arancia e lo zucchero restante, fino a far sciogliere quest’ultimo. Aggiungere l’olio e successivamente la farina insieme all’amido ed al lievito setacciati. Battere bene sino ad ottenere un composto cremoso e liscio.
Unire ora gli albumi al resto del l’impasto, con una spatola e con movimenti dal basso verso l’alto per non smontarlo.
Preparare la variegatura al cacao mescolando con una piccola frusta gli ingredienti previsti in una ciotolina.
In un altro recipiente porre un terzo dell’impasto e unirvi il composto al cacao. Girare con una spatola delicatamente ed il meno possibile per non smontare il composto.
Versare nello stampo imburrato ed infarinato (io ho usato il solito staccante spray per dolci), un terzo dell’impasto bianco e sopra un terzo di quello al cacao, procedere allo stesso modo altre due volte.
Con uno steccone, girare un po’ l’impasto, in modo da ottenere l’effetto variegato.
Cuocere in forno preriscaldato statico a 170 gradi per 45 minuti circa. Fare la prova stecchino.
Sfornare e lasciare intiepidire nello stampo. Io ho usato lo stampo Nordic Ware Jubilee, per me fantastico. Sformare su una griglia e lasciare raffreddare completamente. Decorare con zucchero a velo.
Davvero squisita, da rifare al più presto.
Al prossimo pasticcio,
Paola e le torte